In un tempo saturo di informazione, alcune notizie riescono ancora a sconvolgermi.
Pochi giorni fa, come spesso accade, stavo rimbalzando fra l’Huffington Post e le immancabili videonews sulla colonna destra de laRepubblica.it, quando mi imbatto in una notizia sconvolgente.
Intendiamoci, Repubblica, almeno in quel particolare spazio, regala sempre perle di gossip e informazioni utili quanto un costume da bagno a Verchojansk; il fatto è che stavolta non si parlava nè di Icardi e Wanda Nara nè del chihuahua di Paris Hilton.
La notizia era: “Bergamo, il carro funebre Maserati con motore Ferrari.”

E’ stato uno shock. Ho avvertito una sensazione molto simile a quando scoprii che Steven Seagal era cintura nera 7° dan di Aikido e primo straniero ad aprire un dojo ad Osaka; e io che lo pensavo un attore pacco da film di serie B.
Un carro funebre Maserati, lo posso anche comprendere. Può avere un buon mercato, si sa che il lusso non va mai in crisi e che i ricchi sono per lo più eccentrici esibizionisti, ma del motore Ferrari che cosa ne fate?
Neanche al funerale di Bolt servirà una macchina con un motore da 4200 cm cubici che supera i 300km/h.
Cercavo una spiegazione sociologica. In questa società condannata a vivere la propria vita come un’affannosa rincorsa alla felicità, senza sapere bene dove stia, anche l’ultimo passo inconsapevole va calcato in velocità. Anche il trapasso, forse specialmente il trapasso, deve avvenire con una certa fretta; cerchiamo di non soffermarci troppo sulle inevitabili scomparse, messa in chiesa e poi via a 300 all’ora verso il camposanto, sperando che i parenti siano ben automuniti. Ma non regge.
Ho pensato che fosse un’esigenza di alcuni parenti. Perchè si sa che la morte è una livella che ci rende tutti uguali e allora, almeno per il tragitto fino al cimitero cerchiamo di distinguere fra morto e morto. Il mio defunto, al cimitero ci va in Maserati e il tuo?
Eppure anche questa spiegazione non regge, c’è sempre quel dettaglio del motore. Perchè non lasciare il motore Maserati? Era troppo lento? E dove cavolo dovete andare di corsa? Ma perchè non fate le ambulanze con il motore Ferrari!?
Alla fine sono arrivato alla conclusione che non c’è nessuna spiegazione plausibile se non quella, da parte della Maserati, di ampliare la sua presenza sul mercato, facendosi un pò di pubblicità. Questo è il consumismo spinto ai suoi confini più estremi.
Eppure c’è, anzi ce ne sono, visto che la casa modenese ne ha prodotti 50 esemplari; uno di questi è a disposizione a Bergamo, per tutti coloro che ci tengono ad arrivare al camposanto il più in fretta possibile.
Edoardo Romagnoli