Italia-Irlanda. La solita vigilia

L’Italia dei trenta rischia di decimarsi da sola contro il muro irlandese, lasciando a Prandelli ben poco da scegliere.

Gli azzurri giocano bene, dominano il campo e girano il pallone ad un buon ritmo, con una sorta di tiki taka nostrano che appena può non disdegna il lancio in profondità. Passano pochi minuti e Montolivo dopo un brutto infortunio lascia il campo, per lui sospetta frattura della tibia e Mondiale in bilico, come se non bastasse Aquilani, entrato al suo posto, per una testata alla tempia, è costretto a raggiungerlo al Chelsea Westminster Hospital. Ci vorrà l’ingresso di Parolo per tornare a giocare con tutti i centrocampisti.

La squadra è contratta, nessuno vuole saltare il Mondiale in Brasile, causa infortunio in amichevole, specialmente contro l’Irlanda. La situazione è strana, gli azzurri sembrano ospiti di un matrimonio che, in attesa della funzione, si sono ammucchiati in un piccolo bar vicino alla chiesa, tutti in paranoia di sporcarsi il vestito.

I 30 convocati
I 30 convocati

Gli irlandesi, ancora inferociti per la mancata qualificazione, di amichevole non vogliono sentir parlare e la partita si alza di ritmo e d’intensità. Verratti funge da vice Pirlo non sfigurando, fatta eccezione per alcune palle perse con troppa superficialità, Thiago Motta si piazza davanti alla difesa e di lì non si schioda, De Sciglio ha la maturità di Bergomi, Darmian convince sulla fascia, così fa Immobile, volenteroso e con un buona forma fisica, nonostante due occasioni da gol mangiate sottoporta, mentre Rossi latita, non aiutato dai compagni che gli servono poche palle giocabili, Bonucci sbaglia lo sbagliabile, imperterrito nelle sue giocate di fino che non riescono e Paletta non convince.

Dopo un inizio arrembante, gli azzurri si perdono, l’Italia si impegna così tanto nel tentativo di non dare punti di riferimento agli avversari, che a tratti sembrano mancare a lei per prima. L’Irlanda prende coraggio e un incrocio dei pali, l’Italia torna a vedere la luce con l’ingresso di Cassano che fa correre chi ancora può.

La partita finisce senza emozioni 0 a 0 e mi perdoneranno i fan di Brera se scrivo che tutto è stato tranne una partita perfetta. Troppo poca cosa l’Irlanda, troppo imballata e sulla gambe l’Italia.

Fortunatamente gli alibi ci sono, sempre i soliti e ben rodati:

 

1- La preparazione a Coverciano ha imballato le gambe ai ragazzi;

2- Tradizione vuole che le nostre vigilie facciano schifo, indipendentemente da ciò che accadrà, che sia prima di una grande impresa o prima di Sudafrica 2010;

3- E’ nei momenti più difficili che troviamo l’unione di gruppo che fa la differenza;

Insomma le premesse ci sono tutte, anche quelle per far bene.

In Brasile sarà dura, sia per il livello delle altre partecipanti, soprattutto per le outsiders (vedi Colombia, Belgio), per la difficoltà del girone, ma soprattutto per il caldo, ecco perchè i miei 23 sono:

 

PORTIERI: Buffon (Juventus), Sirigu (PSG),Perin (Genoa)

DIFENSORI: Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Paletta (Parma)

CENTROCAMPISTI: Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus),  Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Thiago Motta (PSG), Verratti (PSG)

ATTACCANTI: Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Destro (Roma), Immobile (Torino), Rossi (Fiorentina)

 

Edoardo Romagnoli

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