Una storia, corta o lunga che sia, una storia a settimana fino alla fine dell’anno. Una raccolta dal titolo cupo, ma che ben descrive certe scelte che ogni giorno, più o meno consapevolmente, prendiamo e le loro conseguenze, da cui spesso è difficile venire fuori indenni.
Leo, il perfezionista spaesato
“Ma voi ci capite qualcosa? Siete ancora in grado di prendere certe curve così importanti a questa velocità? Ma a voi sembra normale che tutto continui a peggiorare? Secondo voi qual è la causa? La mancanza di soluzioni? No, perché le soluzioni ci sono e le sappiamo tutti. Quindi? Cos’è che ci siamo persi? Dov’è il nostro tempo?
Io voglio avere il tempo. Il tempo di crescere, di formarmi, di capire dove indirizzare la mia vita per poi cambiare idea e strada, il tempo per conoscere qualcuno con cui costruire una famiglia, avere il tempo per decidere e non dover tornare indietro, ma visto che le cose cambiano e le persone pure, avere il tempo in caso decidessi di farlo.
Qui no, non è possibile. Qui devi costruirti una vita magnifica al primo colpo, arrivare in fondo a mille all’ora senza neanche un graffio sulla carrozzeria, ma chi ci riesce? ”
Cosa vi ha lasciato? Ci ha lasciato un biglietto scritto a mano, una finestra aperta e il suo corpo schiantato nel cortile interno del nostro condominio, davanti a tutti; questo ci ha lasciato.