26. Federico

Una storia, corta o lunga che sia, una storia a settimana fino alla fine dell’anno. Una raccolta dal titolo cupo, ma che ben descrive certe scelte che ogni giorno prendiamo e le loro conseguenze, da cui spesso è difficile venire fuori indenni.

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Federico, vittima di una lattuga

– Federico senti che lattuga fresca del nostro orto che ti ho portato, questa si mangia cruda!

Federico si era costruito negli anni un suo mondo, dove non c’era mai stato spazio per la verdura. Alcuni potrebbero imputare quest’assenza ad una fase infantile mai superata, altri ad un’allergia acuta, ma la realtà era che la verdura non gli piaceva e quindi non la mangiava. Conosceva bene tutte le controindicazioni di una vita senza verdura e le aveva accettate serenamente, il fatto è che ci sono alcune situazioni in cui dire un sì risulta molto più semplice rispetto a spiegare i motivi di un gentile rifiuto.

– Lattuga?

– Sì

– Ah grazie mille, ma questa la metto da parte, troppo preziosa, la userò con parsimonia

– Ma quale parsimonia questa la devi mangiare subito se no si perde la croccantezza..senti, senti – insisteva l’anziana brandendo una foglia fra l’indice e il pollice.

Avrebbe dovuto accettarla, facendo finta di mangiarla come si fa con i bambini, poi, dopo averne tessuto le lodi, l’avrebbe dovuta ringraziare calorosamente prima di sbatterla fuori dal suo giardino. Avrebbe dovuto, ma non lo fece e perseguì, ma gli anziani hanno tempo, troppo più tempo a disposizione.

– Mi fido signora Adelina è che ora proprio la lattuga non mi va

– Ma se è tutta acqua

– Appunto!

– Guarda che la verdura fa bene

– Sì l’ho sentita qualche volta sta cosa

– Guarda che questa non è una di quelle verdure schifose piene di pesticidi eh? Questa l’ho fatta io!

– Adelina guardi non è il fattore pesticidi che mi blocca… è che proprio non mi v…

Non riuscì a finire la frase. La vecchia si era prodigata in un balzo felino, l’ultimo che le sue ginocchia avevano tenuto in serbo per delle eventuali situazioni di emergenza, schiacciandogli in bocca una palla di insalata, fresca, freschissima, del suo orto.

Federico venne preso alla sprovvista, mentre stava riprendendo fiato per concludere il suo ringraziamento, quando quella palletta di lattuga prima dribblò l’epiglottide, poi superata la laringe prese posto nella trachea, bloccandogli la respirazione.

– Allora com’è? – chiese l’anziana non riuscendo a distinguere le figure appannate che si muovevano dentro i suoi occhiali.

Federico era ancora vivo, ma non rispose, impegnato com’era in una disperata lotta contro un nemico invisibile che lo stava uccidendo da dentro, carezzandogli la gola. Morì poco dopo, in un lago di saliva.

 

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