31. Lucio e Paolo

Una storia, corta o lunga che sia, una storia a settimana fino alla fine dell’anno. Una raccolta dal titolo cupo, ma che ben descrive certe scelte che ogni giorno prendiamo e le loro conseguenze, da cui spesso è difficile venire fuori indenni.

Dubai

Lucio e Paolo, turisti per caso

  • Non lo so, eppure mi viene più facile immaginare che siamo un caso
  • Il caso non significa niente, è una formula
  • E allora chiamala formula, siamo una formula che è stata scoperta
  • Una combinazione
  • Tipo
  • Dai e ridai abbiamo aperto la cassaforte
  • Però qualcuno questa combinazione la deve pur aver messa
  • In effetti…
  • Cioè tipo la coca e le mentos quando esplodono, magari i produttori della coca cola e quelli delle mentos non lo sapevano che stavano confezionando separatamente due componenti di una bomba, ma queste reagiscono a prescindere perché è la chimica
  • La natura
  • Sì, più che la natura direi la chimica, ma il concetto è quello…
  • E quindi?
  • E quindi noi siamo esplosi e dopo anni di evoluzione eccoci qua, che continuiamo a nascere, crescere e a sognare di non morire per essere puntualmente smentiti
  • Una formula
  • Una formula, ora resta da capire chi è il Pemberton della situazione
  • Chi?
  • L’inventore della formula
  • Già

Il silenzio che si creò fu di riflessione più che di imbarazzo.

  • Fra tutte preferirei credere nella reincarnazione perché in fondo la cosa che più mi fa paura è il fatto di avere una sola possibilità…
  • Io alla prima non faccio mai niente di buono
  • A chi lo dici
  • Beh comunque anche il Paradiso non è male
  • A parte che non c’è niente di bello a stare per l’eternità come un ebete fra le nuvole, quello che non si capisce del Paradiso è cosa bisogna fare per entrarci, diciamo ha dei requisiti di accesso un po’ troppo vaghi per una cosa così importante
  • Una vita in clausura e poi scopri che non c’è nessuno
  • No zitto, non me lo fare neanche immaginare
  • Però alla fine tutto questo fardello che partorisce sensi di colpa ci ha fatto bene, ci ha permesso di non cannibalizzarci
  • Boh, non so quanto ci ha fatto bene e quanto ci ha danneggiati, l’unica cosa che so è che mi pare che ci sia fin troppo mistero in questo universo per crearne di fittizio

Dubai da lassù sembrava un modellino in 3d.

  • Perché siamo dovuti finire quaggiù?
  • Mi sembrava un luogo simbolico dei tempi che rifiutiamo
  • Allora per completare il quadro mi fumo una sigaretta
  • Io inizio a mangiare – disse stringendo una piccola bacca verde fra l’indice e il pollice

I frutti verdi del conium maculatum, volgarmente detta cicuta, sono altamente velenosi per l’uomo, pochi grammi conducono alla morte per paralisi.

  • Molti la scambiano per cerfoglio, anche come prezzemolo selvatico…in realtà basterebbe spezzare il gambo e sentirne l’odore
  • Di cosa odora?
  • Di pipì di gatto
  • Buona
  • Dici che ci saremmo potuti servire meglio?
  • Va beh facciamo che considero la cena di ieri l’ultimo pasto
  • Temo che sarà un po’ doloroso
  • In che senso?
  • Nel senso che all’inizio potremo sentire un forte mal di pancia
  • E poi
  • E poi convulsioni, problemi motori
  • Va beh problemi motori che ti frega tanto qua dobbiamo stare
  • Per le convulsioni siamo rimasti digiuni per quello, no?
  • Sì, spero bastino 24 ore perché ieri ci siamo strafogati
  • Ho capito e che facevamo l’ultima cena al sacco coi panini?
  • No, no, ma infatti abbiamo fatto bene
  • Andrà tutto bene
  • Speriamo
  • Soprattutto speriamo che questi qui trovandoci insieme in camera non pensino che siamo una coppia gay
  • E che ci fanno, ci ammazzano?

Scoppiarono in una risata becera.

  • Comunque il conto alla fine lo pagherai te, perché la carta che abbiamo messo è la tua
  •  Porca troia! Questo non me lo perdoneranno veramente a casa.

Continuarono a mangiare frutti verdi di cicuta da una posacenere d’argento finemente decorato prima di accasciarsi al suolo in cerca di un ultimo respiro.

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